15/12/2020
I 65enni sono passati dal 20,8 per cento del 2011 al 23,2 per cento del 2019. Gli stranieri compensano poco il calo demografico
Il censimento Istat 2019, se confrontato con il 2018, con il 2011 e ancora di più con gli anni Cinquanta, mostra in modo evidente quanto stia invecchiando la popolazione italiana e quanto le nascite non riescano a compensare il calo demografico. Istat ha annunciato oggi i primi dati relativi alle edizioni del 2018 e del 2019, confermando quello che si sapeva da tempo. Neppure l'incremento della popolazione straniera, anch'esso tendenzialmente su fasce di età più alte, controbilancia la tendenza che vede, in prospettiva, sempre più persone in età matura, in età avanzata e in età molto avanzata.
Tutte le classi di età sotto i 44 anni vedono diminuire il proprio peso relativo rispetto al 2011 mentre aumentano molto le persone dai 45 anni in su che passano dal 48,2% del 2011 al 53,5% del 2019. L'età media degli italiani si è innalzata nel 2019 di due anni rispetto al 2011 (da 43 a 45 anni) ed è cresciuto l'indice di vecchiaia, ovvero il rapporto tra gli over 65 anni e gli under 15 fino al 180%, si legge nel Censimento Istat sul 2019 secondo il quale "Il numero di anziani per bambino passa da meno di uno nel 1951 a cinque nel 2019 (era 3,8 nel 2011) e l'indice di vecchiaia (dato dal rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e quella con meno di 15 anni) è notevolmente aumentato, dal 33,5% del 1951 a quasi il 180% del 2019 (148,7% nel 2001)".
Meno residenti e fuga dal Sud
Calano poi i residenti. Nel 2019 a fine anno la popolazione censita in Italia al 31 ammontava a 59.641.488 unità, circa 175mila persone in meno rispetto al 31 dicembre 2018, pari a -0,3% , ma risulta sostanzialmente stabile nel confronto con il 2011, quando si contarono 59.433.744 residenti. Rispetto al 2011, i residenti diminuiscono nell'Italia Meridionale e nelle Isole (-1,9% e -2,3%), e aumentano nell'Italia Centrale (+2%) e in entrambe le ripartizioni del Nord. Si osserva quindi la ripresa del fenomeno migratorio dalle regioni più povere, una vera e propria fuga dal Sud con oltre 400mila residenti in meno rispetto al 2011.